La notizia è di quelle epocali. La cecità sarebbe curabile con una semplice iniezione nell’occhio.
Gli scienziati della University of California di Berkeley hanno infatti scoperto di poter ripristinare la vista dei topi ciechi per alcune ore mediante iniezione di una specifica sostanza chimica direttamente nei loro occhi.
La sostanza si chiama AAQ (crylamide-azobenzene-quaternary ammonium) e può essere considerata come un piccolo sensore di luce in grado di riattivare le cellule cieche della retina. Grazie alla sua struttura tridimensionale, infatti, la molecola è capace di legarsi ai canali proteici che regolano il passaggio degli ioni potassio attraverso la membrana delle cellule retiniche. In presenza di luce, la molecola AAQ si attiva, altera l’apertura di questi cancelli e quindi il passaggio degli ioni potassio,stimolando così le cellule nervose della retina spente.
L’efficacia di questo approccio è già stata testata con successo sui topi colpiti da cecità a causa di una mutazione genetica che, a pochi mesi dalla nascita, determina lo spegnimento dei normali fotorecettori della retina chiamati coni e bastoncelli.
La spiegazione è forse un po’ complicata ma il succo è che i topi sono stati in grado di vedere temporaneamente con una piccola quantità di AAQ nei loro occhi. L’effetto è durato solo poche ore, ma stanno lavorando su versioni che consentono la visione per alcuni giorni.
I vantaggi rispetto alle terapie sperimentate finora come i chip o le cellule staminali sono la minore invasività e la reversibilità del trattamento qualora qualcosa non funzionasse. Inoltre il composto può essere opportunamente dosato e combinato con altre strategie terapeutiche.
Ora bisogna dimostrare la non-dannosità della molecola e la sua efficacia anche sugli umani.