Un mesetto fa vi avevo parlato di Watson, il supercomputer in grado di battere campioni umani di un popolare quiz televisivo.
Nel frattempo c’è stata la sfida televisiva vera e propria e come si prevedeva Watson ha vinto a Jeopardy.(se volete vedere la puntata trovate QUI la prima parte e QUI la seconda)
Ora si parla di nuove applicazioni.
Watson vanta un “cervello” formato da circa 3.000 processori, ed è in grado di apprendere utilizzando diversi metodi, e di elaborare quantità enormi di dati e di ‘interpretarli’ e collegarli tra loro.
Watson contiene informazioni pari a 200 milioni di pagine di libri, 16 terabyte di Ram e un centinaio di sofisticati algoritmi di calcolo.
La prima applicazione non ludica di Watson sarà in ambito sanitario presso presso la Scuola di medicina del Maryland e la Columbia University.
Esatto! Watson diventerà un dottore 🙂
Le diagnosi si basano quasi sempre sulla corrispondenza tra un certo numero di sintomi e i sintomi che normalmente una patologia porta con sè. La maggior parte delle diagnosi sono quindi differenziali e si basano sulla “probabilità”.
Un sistema come Watson potrebbe essere utilissimo in processi del genere, proprio grazie alla sua abilità nel gestire quantità inimmaginabili di dati e correlarli tra loro. Inoltre Watson riconosce il linguaggio naturale quindi potrà prendere informazioni semplicemente ascoltando il paziente oppure partecipare alle discussioni in un tema di medici alla ricerca della diagnosi corretta e della cura più efficace(un po’ alla doctor House appunto).
” è molto più veloce di una persona nel raccogliere informazioni e analizzarle, usando come risorsa aggiuntiva un’enorme bibliografia di letteratura medica” spiega il Dr. Marty Cohon,di IBM Healthcare Analytics, che aggiunge “lavoro da 45 anni, e questa è una delle cose più eccitanti che siano mai accadute”.
Quando vedremo Watson col camice bianco? tra sei e 18 mesi assicurano IBM e Nuance (la società che si occupa del riconoscimento vocale)