Non ce ne rendiamo conto eppure lasciamo in giro ogni giorno numerose tracce di noi.
Il Dna contenuto in capelli, frammenti di pelle e nella saliva lasciata su bicchieri e tazzine parla di noi più di quanto pensiamo.
Ci fa riflettere su questo un’ artista statunitense Heather Dewey-Hagborg che grazie al DNA raccolto per strada tramite mozziconi di sigaretta, frammenti di capello o anche gomma da masticare e utilizzando un modello matematico, ricostruisce i probabili volti delle persone alle quali appartengono realizzando dei ritratti 3D. Nel biolaboratorio Genspace di Brooklyn attraverso tecniche di analisi forense che ricordano CSI un software analizza le informazioni per tradurre i connotati in immagini 3D di illustri sconosciuti!
Il progetto si chiama “Stranger Visions” e secondo l’artista è la risposta provocatoria al determinismo genetico nonché alla cultura diffusa del Grande Fratello. I volti nati dall’esperimento difficilmente saranno identici a quelli reali, dato che il modello matematico utilizzato analizza solo alcune delle variabili che intervengono nella definizione delle fattezze fisiche. Nonostante ciò il progetto è affascinante e inquietante al tempo stesso.
Pensateci la prossima volta che buttate un mozzicone per terra! 🙂
Fonte: 100web2.0
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