Pensando alle parole ‘8 bit’ vengono evocate automaticamente nelle nostre menti immagini delle sale gioco e dei videogiochi degli anni 80. Ma ora arriva questa nuova pixel art che rompe gli stereotipi e fa sorridere con un pizzico di nostlagia 🙂
La pixel-art come suggerisce il nome si basa sulla realizzazione di immagini interamente composte di pixel
Su Wikipedia leggiamo:
Quest’arte nasce come necessità già negli anni ottanta: in quegli anni la grafica di videogiochi e computer era semplice, i pixel erano molto grandi e le immagini risultavano poco definite. Col passare degli anni le innovazioni tecnologiche hanno portato ad una sempre maggiore risoluzione delle immagini e delle animazioni, quindi il pixel è sparito lasciando il posto a ben più nitide immagini.
Il motivo del ritorno della pixel art è da ricercarsi principalmente nei sentimenti di nostalgia per quegli anni ottanta in cui nasceva la grafica digitale, un desiderio di ritorno ad un passato che nel suo più alto ottimismo prometteva grandi cose. È tipico di questa arte rappresentare città o persone in vesti stereotipate di personaggi che rigidamente si attengono al proprio schema di vita. Dunque vediamo personaggi in giacca a cravatta abitare in piani lussuosi di palazzi altrettanto lussuosi nella stessa immagine in cui vediamo dei mendicanti chiedere l’elemosina per le strade. I personaggi stereotipati rappresentano la rigidità della società secondo questi artisti, che avvertono il peso dei precisi ruoli sociali che quest’ultima impone. (Sasha Wijeyesekera, 2005)
Si tratta dunque, almeno in parte, di un ritorno alla semplicità : il pixel ricompare e sottolinea l’importanza che per questi artisti ha il singolo punto, visto come qualcosa di essenziale che però in associazione con altri punti forma una ben più complessa immagine. Un altro aspetto che è fondamentale per indagare il successo di questo movimento è legato alla Rete. Infatti su Internet la necessità di trasmettere velocemente immagini (con pochi colori e con una definizione relativamente bassa) e dalle piccole dimensioni in byte è ancora molto importante, vista la ridotta banda spesso a disposizione.
Con questa pixel art dalla grafica ripulita, sono stati anche creati riroduzioni sorprendentemente dettagliate dei personaggi dei videogiochi delll’epoca
Del resto il Lego non è altro che pixel art ‘reale’ e quindi era prevedibile che qualcuno provasse a riprodurre i personaggi che più aveva amato.
A volte i personaggi “scappano” dallo schermo 🙂 Quale modo migliore per dimostrare la propria “nerditudine” di abbellire una parete di casa con un gigantesco personaggio pixelato?
Concludo questa carrellata con Sevens Heaven un artista che ama creare opere a 8 bit tridimensionali
2 comments
cavoli l’immagine con l’astronavi aliene a forma di insetto ci giocavo alla salagiochi ma ero veramente piccolo! 😀
cmq mi ricordo che alcune ai tempi del c=64 o dell’amiga che erano veramente delle opere d’arte senza alcun coinvolgimento nostalgico! 🙂
😉